Dal 1987 al 2012
LA MUSICA PIANGE LA MORTE DI MIRIAM MAKEBA
Fonte Ansa – CASTEL VOLTURNO (NAPOLI) – Mama Africa, Miriam Makeba, se n´e´ andata uscendo di scena con un finale ad effetto. Aveva speso tutta la sua vita per l´impegno civile ed e´ morta ´sul campo´, a Castel Volturno, un luogo-simbolo della lotta alla criminalita´ ed alla sopraffazione, dove aveva voluto partecipare a tutti i costi, nonostante le non brillanti condizioni di salute, al concerto anticamorra a sostegno dello scrittore Roberto Saviano.
L´artista di colore, 76 anni, era divenuta famosa in tutto il mondo per essersi battuta vigorosamente contro il regime dell´apartheid che aveva dilaniato il suo Paese, il Sudafrica. Non a caso era diventata delegato delle Nazioni Unite. E non a caso il suo impegno contro la segregazione razziale, ingigantito dalla fama di cantante nota in tutto il mondo, aveva causato la reazione del governo sudafricano che, nel 1963 – in pieno regime di apartheid – l´aveva costretta all´esilio ed aveva messo al bando tutti i suoi dischi. Da alcuni anni, per motivi professionali, la Makeba si era gia´ trasferita in Europa, anche se continuava a frequentare di tanto in tanto il suo Paese d´origine. Dopo che le fu imposto l´esilio, per tornare in Sudafrica, Miriam Makeba dovette attendere quasi 30 anni: soltanto nel 1990, infatti, Nelson Mandela riusci´ a convincerla a tornare nella terra dove era nata – sua madre era di etnia swazi e suo padre, morto quando lei aveva sei anni, era uno Xhosa – e che era stata costretta ad abbandonare.
Trasferitasi prima in Europa e poi negli Stati Uniti, proprio in quella lunga fase della sua vita, espresse il meglio di se´ nel campo artistico. In America Miriam Makeba incise le sue canzoni piu´ conosciute: Pata Pata, The Click Song e Malaika. Nel 1968 si sposo´ con Stokely Carmichael, un attivista per i diritti civili. Il matrimonio scateno´ grandi polemiche negli Stati Uniti e la sua carriera ne subi´ un notevole rallentamento. Si separo´ dal marito – con il quale si era trasferita in Guinea – nel 1973. Nel 1985, dopo la morte della sua unica figlia, Bongi, torno´ a vivere in Europa. Nel 2005 decise di dare il suo addio alle scene e lo fece con un memorabile tour, che tocco´ tutti i Paesi del mondo nei quali si era esibita. Ma il destino, per l´addio definitivo, le aveva riservato un altro appuntamento. Quello che ieri sera l´ha condotta sul palco di Baia Verde, a Castel Volturno, dove un pubblico accorso per una grande testimonianza di impegno civile, le ha riservato l´ultimo, indimenticabile applauso.
CAMORRA: CHIESTO IL PIZZO AGLI OPERAI CHE MONTAVANO IL PALCO PER IL CONCERTO
NAPOLI – “Alcuni sconosciuti hanno chiesto il pizzo agli operai che stavano montando il palco per il concerto dedicato a Saviano”. Lo ha reso noto l´assessore alla Formazione della Regione Campania, Corrado Gabriele promotore degli Stati generali per la scuola nel Mezzogiorno, che si chiudono questa sera a Castel Volturno (Caserta) proprio con il concerto di Miriam Keba e Maria Nazionale dedicato a Saviano. Il fatto, secondo quanto riferisce Gabriele, è avvenuto nella serata di ieri. L´assessore ha informato dell´accaduto i carabinieri.
“Appena mi hanno riferito l´accaduto – ha detto ancora l´assessore – ho chiamato il comandante provinciale dei carabinieri di Napoli ed è stato informato anche il coordinatore della direzione distrettuale antimafia di Napoli, Franco Roberti”. “Gli operai hanno detto agli sconosciuti di non essere in grado di dare loro risposte e di tornare di oggi”, ha raccontato ancora Gabriele. “Domani formalizzeremo una denuncia contro ignoti – ha concluso Gabriele – ma quanto è avvenuto è di una gravità inaudita. Posso dire però che il concerto si svolgerà regolarmente, grazie alla presenza delle forze dell´ordine, nel posto che avevamo previsto: il luogo dove fu ammazzato l´imprenditore coraggioso Domenico Noviello”.
